martedì 3 maggio 2016

LE BUGIE DELLA SCIENZA ( E DELLA PSEUDOSCIENZA ) - 3a puntata

 Faccio seguito alle due prima puntate pubblicate agli indirizzi :






                COME RICONOSCERE E DIFENDERSI DALLE PSEUDOSCIENZE

Anche qui il libro di Sagan e’ un perfetto manuale :
Capitolo 12 : La bella arte di smascherare gli inganni ( pag. 259 – 262 ) :
Che cosa c’e’ nel nostro armamentario ?
Strumenti per il pensiero scettico .
Il pensiero scettico si riduce in ultima analisi , ai mezzi per costruire , e per capire un’argomentazione e - cosa particolarmente importante – per riconoscere un ragionamento sbagliato o fraudolento. Il problema non e’ se la conclusione che emerge da una catena di ragionamenti ci piaccia o no , ma se la conclusione segua dalla premessa o dal punto di partenza e se tale premessa sia o no vera .
Fra gli strumenti usati dagli scienziati ci sono i seguenti :
·         Ogni volta che e’ possibile si deve cercare una conferma indipendente dei “ fatti “.
·         Si deve incoraggiare una discussione delle prove da parte di proponenti autorevoli di tutti i punti di vista .
·         Le argomentazioni fondate sull’autorità hanno scarso peso : in passato le “ autorità ” hanno commesso errori ed altri ne commetteranno in futuro .Forse un modo migliore per esprimere questo concetto e’ che nella scienza non ci sono autorità, al massimo esperti .
·         E’ bene formulare più di una ipotesi. Se c’e’ qualcosa da spiegare , pensate in tutti i modi diversi in cui la si potrebbe spiegare .pensate poi ai test per mezzo dei quali si potrebbe confutare sistematicamente ogni possibilità alternativa. Ciò che rimane , l’ipotesi che resiste ad ogni tentativo di confutazione in questa selezione darwiniana fra “ipotesi di lavoro multiple “, ha una probabilità migliore di essere la risposta giusta che vi foste limitati a seguire la prima idea che vi e’ venuta in mente .
·         Cercate di non affezionarvi troppo ad una idea solo perché è vostra .Essa è solo una tappa nella ricerca della conoscenza .Chiedete a voi stessi perché quell’idea vi piace tanto. Confrontatela senza barare con le altre possibilità. Provate a cercare ragioni per rifiutarla. Se non lo fate voi , lo faranno altri .
·         Quantificate. Se a ciò che cercate di spiegare, qualunque cosa sia, e’ associata una qualche misura , una qualche quantità numerica, sarete molto meglio in grado di discriminare tra ipotesi contrastanti .Ciò che è vago e qualitativo e’ aperto a molte spiegazioni .Ovviamente ci sono verità da cercare anche nei molti problemi qualitativi che siamo costretti a porci , ma è molto più difficile trovare queste verità .
·         Se c’e’ una catena di ragionamento , devono funzionare tutti gli anelli della catena ( compresa la premessa ) e non solo la maggior parte .
·         Rasoio di Occam .Questa utile regola empirica si impone, quando ci troviamo di fronte a due ipotesi che spiegano i dati egualmente bene , di scegliere quella più semplice .
·         Ci si deve sempre chiedere se , almeno in linea di principio ,l’ipotesi possa essere falsificata .Le ipotesi che non possono essere sottoposte al test dell’ esperienza , che non possono essere falsificate , non valgono molto. Consideriamo l’idea grandiosa che il nostro universo e tutto ciò che esso contiene sia solo una particella elementare – diciamo un elettrone – in un cosmo molto più grande. Ma se noi non potremo mai acquisire informazioni dall’ esterno del nostro universo , quest’ idea , non e’ sottratta ad ogni possibilità di falsificazione ? Si deve essere in grado di controllare qualsiasi asserzione. Dobbiamo dare agli scettici inveterati la possibilità di seguire il nostro ragionamento , di duplicare i nostri esperimenti e di vedere se ottengono lo stesso nostro risultato .
Come ho cercato di sottolineare in precedenza , e’ essenziale poter contare su esperimenti progettati e controllati con cura. La semplice contemplazione non ci insegnerà molto . E’ forte l desiderio di accontentarsi della prima spiegazione che ci viene in mente : e’ molto meglio una spiegazione che nessuna . Ma che cosa accade se saremo in grado di inventarne più di una ? Come possiamo decidere fra loro ? Non siamo noi a decidere : lasciamo che sia l’esperimento. Francesco Bacone fornì il ragionamento classico :
L’argomentazione da sola non è sufficiente , poiché la sottigliezza della Natura e’ molte volte maggiore della sottigliezza dell’argomentazione .
E’ essenziale poter compiere esperimenti di controllo. Se per esempio si dice che una nuova medicina e’ efficace nel 20 per cento dei casi , dobbiamo assicurarci che una popolazione di controllo, che prenda una semplice pillola inerte credendo che sia il nuovo farmaco , non presenti anch’essa una remissione spontanea della malattia nel 20 per cento dei casi .
La variabili devono essere tenute separate. Supponiamo che tu soffra il mal di mare e che ti vengano dati sia un braccialetto shiatsu , per la terapia mediante agopressione , sia cinquanta grammi di meclizina . Tu senti svanire la nausea . Di chi e’ il merito : del braccialetto o della compressa ? Potrai dirlo solo , se la prossima volta che avrai il mal di mare , prenderai l’una cosa senza l’altra . Ora immaginiamo che tu non sia così dedito alla scienza da essere disposto a soffrire il mal di mare . In questo caso non separerai le variabili ma prenderai di nuovo entrambi i rimedi . Hai conseguito il risultato pratico desiderato ; potresti dire che una conoscenza più precisa non vale la sofferenza che ti costa il conseguirla .
Spasso l’esperimento deve essere fatto con la tecnica “ doppio cieco “ , così che coloro che sperano in un determinato risultato non siano nella condizione potenzialmente pericolosa di incidere sull’ esito dell’ esperimento stesso . Nella sperimentazione di un nuovo farmaco , per esempio, e’ preferibile che i medici che dovranno determinare quanti pazienti presentino un miglioramento della sintomatologia non sappiano a quali di essi e’ stato somministrato il nuovo farmaco ed a quali soltanto un placebo .
Sapendo chi ha ricevuto il nuovo farmaco , si potrebbe infatti essere influenzati, anche in modo solo inconscio , nella valutazione dei sintomi. Col metodo del doppio cieco e’ possibile invece confrontare due elenchi compilati indipendentemente : l’elenco di coloro che presentano una remissione dei sintomi e quello di coloro che hanno ricevuto il nuovo farmaco .Solo così si potrà accertare quale correlazione esista effettivamente fra i due elenchi .Oppure , quando di procede ad un confronto all’americana o all’ identificazione dell’autore di un crimine attraverso fotografie , il funzionario di polizia che consulta i testimoni non dovrebbe sapere quale sia il maggiore indiziato , in modo da non influire in modo cosciente od inconscio sul testimone .
Oltre ad insegnarci che cosa dobbiamo fare quando valutiamo il contenuto di verità di un’affermazione , ogni buon armamentario per l’identificazione degli inganni dovrebbe anche insegnarci cosa non dobbiamo fare . Esso ci aiuta a riconoscere gli errori più comuni e pericolosi della logica e della retorica . Molti buoni esempi di questi errori si possono trovare in religione e in politica , poiché i loro praticanti sono spesso obbligati a giustificare due affermazioni contraddittorie . Fra questi ci sono i seguenti :
·         Ad hominem : espressione latina usata per designare un’argomentazione che attacca l’avversario anziché i suoi ragionamenti ( per esempio : “ Il reverendo dottor Smith e’ un noto fondamentalista biblico , cosicché non dobbiamo darci la pena di prendere sul serio le sue obiezioni sulla teoria dell’ evoluzione “ ) .
Vengono citati di seguito altri diciannove  esempi tipici ed illuminanti per i quali si rimanda alla lettura del  libro stesso .

Un altro libro che consiglio di leggere e che definirei il “Bignami dello scettico” e’ :Flim-Flam , Fandonie , Sensitivi , Unicorni ed altre illusioni – James Randi – Avverbi Edizioni .

Lo “scettico” può definirsi come un individuo che si pone a metà strada tra i poli estremi del  “credulone” e dell’ “incredulo “.

Continua ....

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