sabato 15 settembre 2012

Jamboree On The Air October 20-21 2012


Il Jamboree On The Air, più conosciuto con l'acronimo JOTA (variamente tradotto con Jamboree dell'aria, Jamboree sulle Onde o Jamboree dell'etere), è un'attività scout internazionale tenuta annualmente. I partecipanti, con l'uso della radio, possono mettersi in contatto con altri scout di tutto il mondo. Questo evento è un'occasione per vivere la fratellanza e il carattere internazionale dello scautismo. L'evento si tiene il terzo fine settimana di ottobre insieme con il Jamboree On The Internet (JOTI).

L'evento fu ideato da Les Mitchell durante il Jamboree del 1957, e da allora viene coordinato dall'Organizzazione Mondiale del Movimento Scout.

da : http://it.wikipedia.org/wiki/Jamboree_On_The_Air


JOTA – JOTI in Italia

Ogni anno, 600.000 scout e guide di tutto il mondo si incontrano (senza spostarsi da casa), in due eventi chiamati Jota - Joti.

http://www.jotajoti.it/

http://www.scout.org/en/information_events/events/jota/the_55th_jota_2012

http://www.arrl.org/jamboree-on-the-air-jota


Novità dall' IBC di Amsterdam 2012

Un piccolo riassunto di alcune novita' o curiosita' viste all' IBC di Amsterdam  .


RAI non ha niente a che fare con la nostra emittente di stato , e' la sigla delle struttura espositiva che ospita la manifestazione


Fiume di folla che ci spinge all' interno alla Fantozzi maniera ...


Impossibile non fermarsi sotto la tenda Quantel facendo finta di guardare la Marussia-Virgin F1

Ottocottero per volare intorno alle antenne per misurare il reale diagramma di irradiazione delle antenne



Novita' DAB/DMB nello stand  WorldDMB


C'e' anche una chiavetta USB tipo quella descritta in diverse pubblicazioni del blog come ad esempio:
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/08/ricevitore-sdr-per-hf-con-70-euro.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/07/chiavette-rtlsdr-guida-per-windows.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/06/rx-sdr-usb-64-1700-mhz.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2011/11/carrellata-di-link-sui-ricevitori-sdr.html


Interfaccia DMB per iPod , iPhone , iPad



Megaschermo per patiti SDR .... Nel secondo grafico di destra lo spettro banda base di un segnale FM stereo in Banda Base (MPX) . Nel primo grafico la rappresentazione nel dominio del tempo
(oscilloscopio) dello stesso segnale . Nel terzo lo spettrogramma .

Per quest'anno e' tutto .


Prangins - abbattimento antenne frequenza 75 KHz

Le antenne di Prangins vengono abbattute, facendole saltare con la dinamite.
Facevano parte del sistema di trasmissione dell'ora esatta, come quello del nostro glorioso Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferraris" di Torino (call IBF), ora inglobato nell'INRIM.

Les antennes de Prangins qui transmettaient l’heure précise aux horloges d’Europe depuis quarante-cinq ans ont été dynamitées à 14h02 jeudi après-midi.


Messa fuori servizio del trasmettitore del segnale orario HBG di Prangins 


Berna-Wabern, 21 agosto 2012: Il vecchio trasmettitore del segnale orario HBG di Prangins   verrà smantellato il 6 settembre 2012 alle 14 ore. Dato che sono state rilasciate le necessarie autorizzazioni edilizie, le antenne possono essere smantellate regolarmente.
Entrambe le antenne, da 70 tonnellate l'una, verranno abbattute e smaltite. Lo smantellamento dei tralicci metallici non significa tuttavia che l'impianto di Prangins (VD) sia completamente fuori uso. Esso è proprietà federale ed emette ancora segnali per la stazione radio costiera per mezzo di antenne più piccole che si trovano sul sito.
Costruite nel 1932, le due antenne alte di 125 metri erano impiegate all'inizio per garantire i collegamenti radio della Società delle Nazioni. Dal 1966 il trasmettitore diffonde l'ora legale svizzera collegata al Tempo universale coordinato (UTC). Le due antenne consentono di ottenere la sincronizzazione richiesta degli orologi installati su campanili, torri, edifici scolastici, come pure quelli di orologi radio e delle sveglie radiocomandate. Il trasmettitore è stato gestito da PTT e fino a maggio 2000 da Swisscom. Successivamente la gestione è passata nelle mani dell Ufficio federale di metrologia (METAS).
Dalle perizie effettuate sulle antenne, è emerso che un mancato risanamento delle strutture avrebbe compromesso in maniera inammissibile la sicurezza. Ma i costi di un'eventuale risanamento sarebbero troppo elevati a fronte dello scarso utilizzo del sistema. Gli utenti del mercato svizzero sfruttano sempre più i segnali del trasmettitore tedesco denominato DCF77, oppure altri segnali orari. Il DCF77 che ha una qualità di ricezione in Svizzera pari a quella dell'impianto di Prangins è situato a Mainflingen nei pressi di Francoforte. Per queste ragioni il Consiglio federale aveva deciso nell'agosto 2009 di mettere fuori servizio l'impianto HBG di Prangins al termine del 2011.

giovedì 13 settembre 2012

Selettore per due RTX e due antenne

selettore remoto da esterno
selettore remoto: vista interna

  


















Questa volta, dietro richiesta di alcuni amici, riprendo l’argomento dei commutatori di antenne.
Il radioamatore tipo, proprio perché sperimenta, ha il proprio “shack” in continua evoluzione; aggiunge apparati radio, aggiunge antenne e cambia configurazione al sistema molte volte.
Il problema più assillante per chi abbia già pianificato l’attività di trasmissione è il dover aggiungere nuovi cavi di discesa a quelli messi in opera con un certo impegno sia di tempo che logistico, con buona pace di condomini e familiari.
Il dispositivo che vado a mostrare, ripreso da un lavoro effettuato negli anni passati, si presta a numerose applicazioni e varianti sia in campo professionale che amatoriale.
Il circuito di base non è altro che un commutatore per due trasmettitori combinato con un altro per due antenne, entrambi connessi ad una sola linea di discesa. Da tanto, è derivato il nome di "Selettore per due trasmettitori e due antenne".

Schema elettrico

Lo schema elettrico, visibile in fig. 1, mostra il circuito di base del combinatore, con due ingressi per i trasmettitori e due uscite per le antenne. Un’unica linea coassiale gestisce, in alternativa, le quattro combinazioni possibili, mostrate in tabella 1.
Il tutto è gestito da due relè a 24 volt per il comando dal lato trasmettitori e dal lato antenne, alimentati rispettivamente in modo locale e tramite linea separata a 24 volt. E’ anche possibile eliminare la linea separata ed utilizzare un dispositivo di alimentazione attraverso il cavo coassiale, in modo da non dover intervenire sulla linea di discesa (v. [1] e [3] ).
Il funzionamento è molto semplice ed intuitivo. I due interruttori S1, S2, comandati manualmente dal control box, alimentano i due relè che comandano la commutazione delle due posizioni. Quando non sono alimentati, i relè sono nella posizione di riposo ed attivano la via: TX1>>antenna1.
In questa combinazione è possibile inserire, ad esempio, il trasmettitore e l’antenna che si usano di più, in modo da non dover alimentare sempre i relè. All’occorrenza, dando tensione alla linea a 24 volt, è possibile commutare altri apparati. Il circuito si presta sia per usare e combinare antenne e trasmettitori diversi, sia per effettuare delle analisi comparative su due trasmettitori (o ricevitori) con la stessa antenna o, viceversa, su due antenne connesse con lo stesso trasmettitore (o ricevitore).

Il circuito si può prestare anche ad un uso professionale. Infatti, trasmettitori e ripetitori usati in campo commerciale hanno molto spesso un circuito di riserva. In caso di manutenzione sul trasmettitore primario, è possibile commutare rapidamente sul trasmettitore secondario, connesso in riserva calda o fredda, con un tempo di fuori-servizio praticamente nullo. Analogo ragionamento può valere nel caso di manutenzione alle antenne.

Varianti

  • Commutatore manuale dal lato TX: è possibile sostituire il relè K1 con un selettore manuale; in questo caso esso deve essere facilmente accessibile ed azionabile manualmente.
  • Accoppiata TX/RX separati: comandare l’interruttore S1 in modo elettronico tramite l’uscita “mute” o “PTT” ed inserire TX sulla linea TX1 e RX su TX2 (o viceversa).
  • indicatori di posizione: è possibile inserire due LED, con opportune resistenze di polarizzazione, a valle di S1 ed S2 in modo da avere un riscontro visivo delle commutazioni effettuate (v. fig.4).
  • Indicatore di presenza linea di alimentazione: Un LED inserito sul comune di S1 e S2, opportunamente polarizzato, segnalerà invece la presenza di alimentazione.
  • Circuito alternativo (fig. 3) che prevede l’utilizzo di due induttanze e due condensatori per immettere la corrente continua (a 12V o 24V) nel segnale stesso, per poi separarla quando occorre. Cosi facendo possiamo utilizzare un solo cavo coassiale che colleghi i due circuiti di commutazione e possiamo, quindi, evitare di stendere un’altra linea di alimentazione per il circuito di commutazione delle antenne.
Il circuito è nato per un’alimentazione industriale di 24 volt ma, scalando opportunamente i valori dei componenti, è possibile alimentarlo con tensione di 12 volt, sicuramente più comune nelle stazioni amatoriali.

Control BOX e monitor di selezione

Lo schema elettrico, visibile in fig. 4, mostra il circuito di base del monitor di selezione, con due deviatori, due LED verdi raffiguranti gli ingressi per i trasmettitori e due LED rossi raffiguranti le due uscite per le antenne. Il tutto serve per visualizzare in modo chiaro e semplice lo stato degli ingressi e quello delle uscite.

In fig. 8 è indicata la dima di foratura, comoda per fissare il circuito monitor di selezione direttamente sul retro del pannello frontale del control box, con i fori per i quattro LED e per i due interruttori.

Misure

Dopo aver assemblato i circuiti e dopo aver ricontrollato il montaggio con gli schemi elettrici, operare come segue:
  • schemi di fig. 1 o fig. 2: con un tester, verificare le giuste commutazioni dei relais nelle varie posizioni.
  • schema di fig. 3: alimentare il circuito del control box e verificare la presenza della tensione (12 volt) al connettore RF d’uscita nonché l’isolamento in continua sui due ingressi TX; collegare il circuito attuatore con un corto spezzone di cavo intestato con opportuni connettori e verificare l’isolamento in continua dal lato delle antenne; operando alternativamente sugli interruttori si deve ottenere la commutazione dei relais d’ingresso e d’uscita.
  • schema di fig.4: comandando con gli interruttori, alternativamente, si deve ottenere l’accensione dei relativi LED di ingresso e di uscita. Se tutto funziona potete passare alla fase successiva.

Collaudo

  • Collegate un trasmettitore di bassa potenza all’ingresso TX1 ed un carico fittizio all’uscita ANT 1; selezionare la porta TX1/ANT1 con i deviatori e verificare il rapporto di onda stazionaria (1:1);
  • Ripetere l’operazione spostando TX su TX2 e carico fittizio su ANT2 e selezionando TX2/ANT2 tramite gli interruttori;

Se tutto è ok il lavoro è terminato e potete passare alla allocazione definitiva. Se avete scelto il circuito di fig. 3 non dovete far altro che interporre il control box dal lato uscita TX e l’attuatore dal lato antenna, sulla linea coassiale. Non occorrono altri fili aggiuntivi.
Curate al massimo la schermatura delle varie parti e, ove necessario, fugate a massa eventuali residui di RF sulla linea di alimentazione in continua.

                           
                                  Figura 2: Schema elettrico del combinatore
                                                 con l’utilizzo di un interruttore.
 
Figura 1: Schema elettrico del combinatore
                con l’utilizzo di due interruttori.
 



             












              Tabella 1: combinazioni possibili.
COMBINAZIONI POSSIBILI
S1
S2
TX 1 ---- ANTENNA 1
OFF
OFF
TX 1 ---- ANTENNA 2
OFF
ON
TX 2 ---- ANTENNA 1
ON
OFF
TX 2 ---- ANTENNA 2
ON
ON

            

Figura 3: Schema elettrico del combinatore
 con l’utilizzo di solo un cavo coassiale.
 
Figura 4: Lay-Out del monitor di selezione (1:1).



    







Figura 7: Dima di foratura del monitor di selezione (1:1).





  




Tabella 2: combinazioni possibili.
COMBINAZIONI POSSIBILI
S1
TX 1 ---- ANTENNA 1
OFF
TX 2 ---- ANTENNA 2
ON
Tabella 3: combinazioni possibili.
COMBINAZIONI POSSIBILI
S1
S2
TX 1 ---- ANTENNA 1
OFF
OFF
TX 1 ---- ANTENNA 2
OFF
ON
TX 2 ---- ANTENNA 1
ON
OFF
TX 2 ---- ANTENNA 2
ON
ON

Figura 5: Component-Copper del monitor di selezione (2:1).

Figura 6: Solder-Copper del monitor di selezione (2:1).
























  
il selettore remoto in contenitore stagno

























MATERIALE

Q.tà

INTERRUTTORI A SCATTO
2
RESISTENZE DA 820
2
RESISTENZE DA 10K
2
LED ROSSI
2
LED VERDI
2
DIODI AL SILICIO 1N4007
2
TRANSISTOR BJT NPN 2N2222
2
MORSETTIERA 2 POSTI
1
PORTAFUSIBILE da c.s. 5x20 mm.
1
FUSIBILE DA 100mA 5x20 mm.
1
Tabella 4: Componenti utilizzati per il monitor di selezione.

particolare dell'interno del selettore remoto 

vista interna del relé di selezione, modificato [2]





















Riferimenti:
[1] A. De Santis, Due antenne su una linea, CQ 11/95;
[2] A. De Santis, Relay RF, CQ 8/97;
[3] A. De Santis, Commutatore RF per 4 antenne, CQ 02/2001;
(quattro antenne su una linea)

martedì 11 settembre 2012

Dipolo 6 bande per HF

dipolo 6 bande HF  (1,8-28 MHz)

Partendo dallo studio delle trappole per dipoli proviamo a realizzare un dipolo multibanda. Il programma Trap, originariamente scritto in Pascal e poi riscritto con C-Sharp e compilato in WinTrap, è adatto al calcolo di filtri in cavo coassiale ma può anche essere usato per il dimensionamento di filtri arresta-banda tradizionali, ad induttanza e capacità; è stato testato e fornisce risultati molto precisi. 
Le tabelle 1 e 2 sono state elaborate dai dati ottenuti con il programma WinTrap sviluppato intorno alla formula di Nagaoka. In esse si riportano alcuni risultati dei calcoli per la realizzazione di filtri arresta-banda per le frequenze da tre a trenta MHz. La prima fa riferimento a realizzazioni con cavo coax RG174 per basse potenze, la seconda, invece, a quelle con cavo RG58 per potenze maggiori. E’ possibile anche utilizzare cavo del tipo RG8 o RG213 ma in questo caso i supporti diventano molto più grandi, considerato il raggio di curvatura minimo di questi ultimi, per cui tale costruzione si giustifica soltanto se le potenze sono veramente alte.

Realizzazione di un dipolo filare 5 (6) bande HF

Supponiamo ora di voler realizzare un dipolo a cinque bande per le gamme HF dei 10/15/20/40/80 metri; avremo bisogno di 2x4 trappole, a coppie, per le gamme dei 10/15/20/40 metri, corrispondenti rispettivamente alle frequenze di 28, 21, 14, 7 MHz. Dalla tabella 1) scegliamo, per difetto: pos. 3) 6.939 MHz, pos. 8) 13.690 MHz, pos. 9) 20.789 MHz pos. 10) 27.740 MHz. Si passa ora al reperimento dei materiali e poi alla fase costruttiva seguita, possibilmente, dalla misura, con dip-meter e frequenzimetro, della frequenza di risonanza. Un supporto adatto al caso è rappresentato dai tubi in plastica per impianti elettrici, facilmente reperibili sul mercato a prezzi accessibili; sono anche adatti i tubi bianchi, arancione o neri per impianti idrici. Il tipo nero è per impianti a pressione e risulta molto più robusto, tanto da non aver bisogno di isolatori di trazione.
Una volta preparata la bobina, sono necessarie solamente tre saldature: una per unire, incrociando, il polo caldo di un estremo con la calza dell’altro, le altre due per saldare i due estremi rimasti alle pagliette dei morsetti (v. fig. a lato) per il fissaggio dei tronchi di antenna!
Nella realizzazione pratica ricordate che qualunque variazione dei parametri progettuali (spaziatura delle spire, lunghezza del terminale ecc...) apporta una seppur minima variazione di frequenza. Questo, però, può essere usato a nostro vantaggio per una operazione di sintonia fine; infatti, se la frequenza di risonanza si trova più in basso rispetto al valore teorico basta allargare leggermente le spire; se, a spire strette, si trova più in alto si può provare a saldare un pezzetto di calza schermante sulla parte scoperta del terminale centrale. Poiché l’operazione più semplice, una volta assemblato il filtro, è la prima, basta iniziare con le spire strette ed operare un “trimming” variando leggermente la spaziatura.

Il software è di grande aiuto per il calcolo e l’esecuzione dei filtri ma, per il buon esito della realizzazione, oltre al calcolo è comunque necessario avere una certa conoscenza dei parametri che concorrono alla frequenza di risonanza:
  1. particolare dei morsetti
    l’allungamento dei terminali ABBASSA la frequenza di risonanza, e viceversa;
  2. spaziare le spire ALZA la frequenza di risonanza, e viceversa;
  3. eliminare un pezzetto di schermatura, a un terminale, ALZA la frequenza di risonanza e viceversa.

Misure al banco

Per le misure sarebbe necessaria una adeguata strumentazione (dip-meter o analizzatore di spettro con tracking) ma con qualche artificio possiamo farne a meno: nello shack abbiamo sicuramente qualcosa di alternativo.

Dopo la realizzazione occorre preparare il banco di prova con:
  1. trasmettitore in gamma utile,
  2. fase di taratura dei filtri
    wattmetro (ros-metro),
  3. carico fittizio
  4. cavetti di collegamento.
Collegare in sequenza <trasmettitore-carico fittizio da 50 Ohm-filtro in parallelo sul carico>, con cavetti a saldare molto corti e connettori ove necessario.

Operando alla potenza più bassa possibile:
  1. Ricercare la frequenza di risonanza del filtro scalando la frequenza di trasmissione, poi, in modo fine, agendo sul VFO;
  2. Alla risonanza l’onda riflessa deve essere nulla (ROS di 1:1);
  3. A questo punto, scollegando il filtro la lettura sul ROS-metro deve essere la stessa;
  4. Leggete la frequenza di risonanza ed annotatela.
Successivamente si procederà con l'assemblaggio del dipolo. 

assemblaggio del dipolo, al banco
La taratura andrà effettuata iniziando dal tratto più interno, cioè quello per i dieci metri, regolando la lunghezza per il minimo rapporto d’onda stazionaria e, a seguire, per tutti gli altri.
In generale ricordate che la lunghezza di ogni settore del dipolo risulta leggermente inferiore a quanto ci si possa aspettare poiché l’impedenza delle trappole carica l’antenna in modo induttivo con l’aumentare della lunghezza d’onda.
Le tabelle contengono i dati per realizzare trappole RF per tutte le gamme HF amatoriali. Altri valori di interesse si possono ottenere con il programma WinTrap o interpolando quelli di tabella.
L'antenna HF operativa sul nodo Globaltuners di Latina




Volendo, con analoga procedura si può realizzare anche un dipolo 6 bande, che comprenda anche la gamma dei 160 metri; tenete solo presente che vi servono circa 80 metri di spazio!

L'antenna, realizzata per 6 bande HF(160 metri compresi!), era operativa con ottimi risultati sul ricevitore Latina/Rome della rete Globaltuners. Speriamo di rimetterla presto in sede dopo i lavori di manutenzione allo stabile.  Buona costruzione!

Achille De Santis - tecnatronATgmail.com

domenica 9 settembre 2012

Ricevitori - Aggiunta di uscita rivelatore




Ecco alcune semplici modifiche a ricevitori commerciali per aggiungere una uscita rivelatore, molto comoda per la decodifica dei segnali digitali in banda audio, in particolare delle radiosonde, altrimenti difficile o impossibile:

Modifica dell'AR5000 per aggiungere una "uscita rivelatore" 
Modifica all'AR1500 per aggiungere una "uscita rivelatore"   
Modifica all'AX-700 per aggiungere una "uscita rivelatore"  
Modifica dell' MVT-7100 per aggiungere una "uscita rivelatore" 
IC-R8500 con "uscita rivelatore" (predisposizione)

Fair Mate HP200E, ALBRECHT AE300 - , come AOR AR-1500

L'uscita rivelatore è anche comoda per la registrazione dei segnali audio, sia analogici che digitali, in unione ad un registratore audio o a un apposito software, sia per archivio che per un post-processo di decodifica.
In questo modo resta anche libera la presa di uscita audio ed è possibile l'ascolto anche durante la ricezione del segnale, sia con altoparlante interno che esterno. Inoltre, il livello del segnale è fisso e con minori distorsioni poiché prelevato a monte dello stadio di BF, prima del controllo di volume.