sabato 16 giugno 2012

Antenna Beverage


Costruzione di un antenna Beverage a cura di I4EWH, da provare in campagna distante dal QRM cittadino.


http://i4ewh.altervista.org/ShortWaves/Beverage/Beverage.htm

Presentazione del libro su "Marconi e il Mare nel centenario del Titanic"


Per i soci AIR è esteso l'invito alla presentazione del libro su "Marconi e il Mare nel centenario del Titanic" . Vi aspettiamo.

Cordiali saluti Andrea Ferrero Responsabile del Gruppo AirePiemonte

VISITATE PERIODICAMENTE IL SITO www.airepiemonte.org TROVERETE CONTINUI AGGIORNAMENTI E NOVITA'


Ottima guida per conoscere e comprendere le induttanze

Parlavamo proprio recentemente di capacita' parassita sulle induttanze che limitano ad esempio la sintonizzazione delle antenne Loop a telaio :
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/06/antenne-telaio-per-onde-lunghe-e-medie.html

Le induttanze reali sono ben diverse da quelle ideali .
Ci sono quindi molti altri parametri "dispersi" di cui e' bene tenere conto per non incorrere in errori.
Jack K8ZOA delle Clifton Laboratories si e' cimentato in una serie di ottime pubblicazioni che sviscerano molto bene l'argomento , anche riguardo all' uso di ferriti e toroidi :

http://www.cliftonlaboratories.com/self-resonant_frequency_of_inductors.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/estimating_q_of_ferrite_cores.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/sample-to-sample_variation.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/Documents/AADE%20Reveiw.pdf
http://www.cliftonlaboratories.com/coil_coating_compounds.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/measuring_distributed_capacitance.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/measuring_high_q_inductors.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/dc_transformer_saturation.htm
http://www.cliftonlaboratories.com/toroid_and_solenoid_external_field.htm


venerdì 15 giugno 2012

A.N.G.E.T. Stazione Radio Speciale II2BVI


COMMEMORAZIONE del BATTAGLIONE VALLE INTELVI del 5° Rgt.ALPINI

I trasmettitori A.N.G.E.T. , Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori di Milano, in occasione della 30^ manifestazione in commemorazione del BATTAGLIONE VALLE INTELVI , organizzata dai gruppi Alpini della Valle d’Intelvi , che si terrà in SAN FEDELE INTELVI (CO) , nei giorni 30 giugno e 1 luglio 2012 , saranno presenti con l’esposizione di materiale storico relativo alle trasmissioni e con l’attivazione di una stazione radioamatoriale che trasmetterà in HF (20- 40m). con nominativo speciale I I 2 B V I ,

La QSL commemorativa potrà essere richiesta a IZ2QHV Leonardo tramite bureau oppure per via diretta , includendo una busta preaffancata e preindirizzata, al seguente indirizzo :

Leonardo Di Perna – via Messina 9 – 20154 Milano – Italia

UNUN realizzato con ferriti ricavate da pezzo elettronico utilizzato in vecchi Ricevitori TV




UNUN realizzato con ferriti ricavate da pezzo elettronico utilizzato in vecchi Ricevitori TV.

Nel sito “AIR - RADIORAMA: Radiorama Web n.4 bonus - NDB -2a puntata” descrivevo la realizzazione di un’ antenna composta dalla classica canna da pesca di mt 10 montata su un supporto di circa mt 6 su cui montavo il classico filo elettrico di diametro 1,5 mm e di lunghezza mt 12,5 alla cui base montavo un Unun 32:1 ( il vero cuore dell’ antenna) da me realizzato con un toroide di circa 5 cm di diametro esterno su cui avvolgevo n° 8 fili per n° 8 spire di cavo smaltato di 0,5 mm di diametro e collegati come da schema allegato, vedi foto 1, trattante la realizzazione di un Unun 16:1, e che chiamavo “FILARE VERTICALE”.

Ciò che ora vado a descrivere è un Unun 32:1 realizzato utilizzando un particolare Nucleo ad E , vedi foto 2 e 3,

trattandosi di una particolare ferrite ricavata da un pezzo elettronico utilizzato nei vecchi ricevitori TV, vedi foto 4. Pezzi chiusi nel cassetto, in attesa, per anni, di un possibile utilizzo che ora è venuto inatteso.


Li ho visti e subito mi è balenata l’ idea di realizzare il succitato Unun, pensando tra me e me, perché non provare? Smontato il pezzo elettronico, ho ricavato i n°2 pezzi di ferrite che ho unito con un po’ di ATTAK, realizzando così un magnifico Toroide quadrato, forma fuori dai canoni classici che mi ha dato qualche problema in più, principalmente negli avvolgimenti degli 8 pezzi di filo elettrico, e quindi nella realizzazione definitiva del Balun, vedi foto n°5.


La realizzazione dello stasso è stata molto impegnativa, ma alla fine ha dato i suoi frutti, vedi le immagini sotto riportate .

     
    NA1 Marcianise kHz 657


                                                        Ricezione Stazioni Onde Medie


       Ricezione NDB con nuovo Balun 32:1



mercoledì 13 giugno 2012

Padre Lombardi sulle novità della Radio Vaticana


Radiogiornale Radio Vaticana

dal NOTIZIARIO INTERNAZIONALE IN LINGUA ITALIANA di Radio Vaticana

http://www.radiovaticana.org/it1/radiogiornale14.asp

Padre Lombardi sulle novità della Radio Vaticana: le tecnologie tramontano, la missione resta

◊ Ha suscitato interesse e numerosi commenti da parte dei media l’annuncio dato ieri dalla Radio Vaticana sulla cessazione delle proprie trasmissioni in onda media e corta, a partire dal prossimo primo luglio, per ciò che riguarda le Americhe e la maggioranza dell’Europa. Il direttore generale dell’emittente, padre Federico Lombardi, chiarisce le ragioni di questa scelta al microfono di Alessandro De Carolis:

R. – Anzitutto, vorrei precisare che la Radio Vaticana vive sin dalla sua origine l’aspetto dell’innovazione tecnologica, grazie a Guglielmo Marconi che l’ha costruita. Sempre quindi, in questi 80 anni, i nostri tecnici hanno seguito con grande attenzione e intelligenza tutti gli sviluppi delle telecomunicazioni, specie della comunicazione radio, per rendere la Radio Vaticana uno strumento all’avanguardia in ogni epoca. Ora, ciò cui noi assistiamo in questi anni è un’accelerazione delle trasformazioni tecnologiche e questo ha sempre trovato molto attenta la Radio Vaticana. Io sono qui da 22 anni: nei primi anni Novanta abbiamo cominciato a trasmettere via satellite e dalla fine degli anni Novanta anche l’uso di Internet è diventato per noi abituale. Tutto questo si è sviluppato gradualmente e ci ha permesso di essere presenti nel mondo delle comunicazioni con il nostro messaggio e la nostra missione sulle diverse piattaforme via via in evoluzione. Facendo un bilancio della situazione, noi vediamo che certe tecnologie – per decenni un punto di forza della nostra attività – diventano adesso meno essenziali, o perlomeno raggiungono una parte più marginale del nostro pubblico. Viceversa, la grande parte dell’ascolto si è spostata o è stata raggiunta con il tempo da altre vie, due in particolare. Una riguarda la ritrasmissione dei programmi radio: questi non vengono più ascoltati perché trasmessi direttamente da Roma, ma perché per l’appunto ritrasmessi da moltissime radio locali o regionali, che utilizzano in diverse lingue e ricevono i nostri programmi dal satellite o via Internet. Ed è così che la gran parte dei nostri ascoltatori in varie regioni del mondo ci ascolta attualmente. Inoltre, con l’avvento di Internet l’ascolto può avvenire non solo nel momento in cui noi trasmettiamo il programma originale, ma anche “on demand”, cioè a richiesta sul sito web, oppure con il podcast. Tutti percorsi che si moltiplicano. Questo allora è lo sfondo su cui tale decisione va compresa. Lo sviluppo di altre vie di comunicazione, le ritrasmissioni da parte di un migliaio di radio locali nei cinque continenti e lo sviluppo di Internet, che raggiunge lo scopo di diffondere il nostro messaggio e il nostro servizio, hanno gradualmente preso sempre più posto rispetto alla trasmissione basata sulle onde elettromagnetiche, emesse dai centri ubicati a Roma. Possiamo dire che il peso della nostra attività si è spostato da una tecnologia all’altra, soprattutto per alcune aree del mondo che – com’è noto – sono più servite da queste tecnologie come lo sono l’Europa e le Americhe rispetto, ad esempio, all’Africa. La nostra decisione attuale è quella di lasciar cadere un servizio – che tradizionalmente abbiamo svolto con le onde corte, e per l’Europa anche con le onde medie – perché non è più necessario. Ed è bene quindi risparmiare risorse e orientarle diversamente.

D. – In pratica, questo cambiamento come inciderà sul lavoro giornalistico e tecnico dell’emittente?

R. – Per noi è sempre stato un punto chiarissimo quello di non licenziare personale e, tanto più in un momento come questo, è una cosa che prendiamo in considerazione. Tutti i nostri impiegati, operai, tecnici, giornalisti sono tranquilli da questo punto di vista. Noi non andiamo avanti per tagli – come hanno fatto tante altre emittenti anche importanti a livello internazionale – ma andiamo avanti cercando di implementare il nostro servizio e di utilizzare le nostre risorse in modo ragionevole. Anzitutto, puntando sulla missione che dobbiamo realizzare e sull’aggiornamento professionale delle persone che lavorano con noi, e comunque tenendo conto di coloro che lasciano il posto di lavoro per motivi naturali o contingenti: motivi di età, per altre ragioni o perché si trasferiscono altrove, poiché tanti nostri redattori sono di altri Paesi. Ci tenevo poi a sviluppare anche un altro tema: evidentemente, in questa evoluzione tecnologica può anche cambiare gradualmente il modo, il formato dei nostri prodotti. Come l’avvento dell’Internet ci ha fatto passare da radio che produceva fondamentalmente audio – programmi audio nel senso classico – a ente che produce informazione che viene pubblicata anche per iscritto sul sito web e arricchita da elementi multimediali – quindi non solo audio, ma anche video, in collaborazione con il Ctv – così anche il modo di diffondere i programmi potrà variare. Il fatto, per esempio, che adesso si segua un certo palinsesto con degli ordini temporali molto precisi di successione delle diverse trasmissioni potrebbe in seguito modificarsi e le trasmissioni, messe a disposizione via Internet, risulterebbero allora più slegate da un tempo preciso di trasmissione; ciò che non avviene per la trasmissione classica, che viaggia s onde elettromagnetiche o per il tramite di un canale satellitare. Dunque, l’organizzazione del lavoro professionale informativo può anche evolvere in questo contesto, ma attualmente noi continuiamo a far giungere i nostri programmi – come dicevo – a un migliaio di radio che trasmettono attraverso canali satellitari precisi e quindi continuerà ad esserci, almeno in questa fase, un sequenza temporale definita di messa in onda e di trasmissione di programmi.

D. – Uno degli aspetti che balza agli occhi è certamente la trasformazione che, di qui in avanti, investirà in modo particolare il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria: a 55 anni dall’inaugurazione, che cosa si profila per la struttura?

R. – Hai fatto bene a ricordare i 55 anni di Santa Maria di Galeria: è uno strumento straordinario, io vorrei dire un vero gioiello dal punto di vista della tecnica, curato con estremo amore e intelligenza dalle persone che vi hanno lavorato in questi decenni, dalle origini fino ad oggi. E’ così ben fatto e ben tenuto che spesso vengono anche tecnici dall’estero per vederlo ed esprimono generalmente il loro apprezzamento. Questo strumento era stato voluto da Pio XII per servire gran parte del mondo, in particolare quelle regioni che erano in difficoltà, dove mancava la libertà religiosa, dove c’erano pressioni di regimi dell’est dell’Europa sotto il comunismo, ma anche per raggiungere Paesi più lontani, come la Cina o il Vietnam, dominati dal comunismo, o Paesi controllati da regimi nei quali mancava la libertà. E’ stato uno strumento preziosissimo, perché – e questo bisogna ricordarlo molto bene – solo con le onde corte, in gran parte della storia del secolo scorso, era possibile raggiungere, superando le frontiere, persone totalmente isolate dal punto di vista mediatico dal resto del mondo. Quindi, è stata una vera epopea di servizio per tante persone: prima con le onde corte, dal Vaticano stesso, con strumenti ovviamente meno potenti, e poi da Santa Maria di Galeria. Anche adesso, nei decenni più recenti, per tanti Paesi in via di sviluppo o poveri o in difficoltà, noi trasmettiamo con questo strumento parole che sono di speranza per moltissime persone: penso al continente africano, al Medio Oriente, a tante persone che vivono in Paesi dove tuttora non c’è libertà religiosa e dove non è possibile ricevere alcun servizio spirituale o liturgico, per esempio in Arabia Saudita. Questi sono grandi servizi svolti con lo strumento radiofonico in senso classico. Adesso però – come ho spiegato prima – diventa meno necessario, soprattutto per certe aree del mondo e quindi si può ridurre l’attività. E si può anche prevedere, negli anni a venire, che tale riduzione continui gradualmente man mano che anche le altre parti del mondo diventino più collegate ai sistemi digitali - come speriamo - e che quindi la storia, la grande epopea di questo Centro Trasmittente, con tutto il suo servizio, si avvii verso il tramonto. Questo fa parte della storia umana. Ci sono tecnologie che hanno un loro arco di vita: si sviluppano, raggiungono l’apogeo e poi gradualmente sono sostituite da altre. Non c’è assolutamente nulla di drammatico in questo, anche se naturalmente per chi ci ha lavorato tanto e ci si è appassionato, vive questa fase con una certa sofferenza, con un certo dispiacere: sono sensibilità che vanno assolutamente rispettate, ma non c’è in sé nulla di problematico. Piuttosto, soffrirei molto se fosse un servizio che cessasse per alcune aree del mondo, che venisse abbandonato o che non servisse più. Ma ciò non è quello che stiamo facendo ora, né quello che abbiamo intenzione di fare per il futuro. Quindi, conserviamo la nostra gratitudine e la nostra stima per questo lavoro, che è stato fatto e che era assolutamente insostituibile per tutti gli anni in cui il Centro di Santa Maria di Galeria ha funzionato a pieno ritmo. Con la riduzione dell’attività del Centro così come lo abbiamo normalmente conosciuto – un centro fondamentalmente di trasmissioni a onde medie e a onde corte – si sta già pensando a una ristrutturazione che, anche se ovviamente con strumentazioni diverse, renda Santa Maria di Galeria un centro utile per le telecomunicazioni della Santa Sede e del Vaticano, ad esempio nella forma del “teleporto”, quindi con antenne che usano maggiormente i satelliti. Oppure con delle basi utili per il servizio in rete. E’ una cosa ancora da formulare con precisione, ma pensiamo che – anche se con una veste piuttosto diversa – una realtà di telecomunicazioni a servizio della Chiesa e della Santa Sede a Santa Maria continuerà a esistere anche in futuro.

D. – Alcuni commenti sui media hanno fatto un collegamento tra la decisione di ridurre i tempi di uso dell’onda media e corta e la questione dell’elettrosmog, come pure hanno parlato dei risparmi sui quali la Radio Vaticana può contare con questo cambiamento. Come considera queste interpretazioni?
R. – Cominciamo da quella del risparmio. Questa è certamente fondata, nel senso che come tutti sappiamo si vive un’epoca di difficoltà dal punto di vista economico, quindi di razionalizzazione dell’uso delle risorse, di risparmio per quanto queste sono possibili. In questa operazione della riduzione dell’uso delle onde corte e delle onde medie, l’aspetto economico gioca un suo fattore, perché fa maturare definitivamente una decisione a cui noi, però, ci eravamo in certo senso preparati nell’arco di 15 o 20 anni, gradualmente, in modo tale da arrivarvi senza particolari traumi. Un risparmio, in effetti, lo si può considerare anche piuttosto consistente sia dal punto di vista energetico – perché le trasmissioni di questo genere consumano molta energia – sia dal punto di vista degli investimenti nelle strutture, nelle apparecchiature necessarie per queste trasmissioni. C’è una serie di risparmi a catena, connessa alla diminuzione di un’attività che comportava strumentazioni potenti, di grandi dimensioni e piuttosto complessa anche dal punto di vista organizzativo. Non bisogna illudersi che le nuove tecnologie non costino: questa spesso è un’utopia, si fanno cambiare i computer ogni due o tre anni perché ne hanno trovati dei migliori. Tuttavia, è vero che vi è un minor consumo di energia con le nuove tecnologie. Di conseguenza, pensiamo di poter contare su un risparmio globale significativo già sul bilancio in corso e poi anche sui bilanci degli anni a venire. Il taglio – o meglio, il risparmio – avviene dunque più sulle tipologie di comunicazione che non sul personale e sui suoi emolumenti.

D. – E sulla questione dell’elettrosmog?
R. – Per quanto riguarda la questione dell’elettrosmog, è evidente che se uno trasmette di meno o per un tempo minore – e noi calcoliamo che quasi il 50 per cento dei tempi di trasmissione verrà ridotto dal Centro di Santa Maria di Galeria dal 1 luglio – è evidente che ci sono anche meno campi elettromagnetici nel Centro stesso e attorno a esso. Questo, però, non è il motivo della decisione di ridurre, perché eravamo già tranquilli di non causare danni a nessuno anche in precedenza, avendo sempre seguito – cosa che ho dovuto ripetere innumerevoli volte – sia le raccomandazioni internazionali fino all’anno 2000 sia poi le indicazioni italiane – molto più restrittive, le più restrittive del mondo – dall’anno 2001 in poi. Le abbiamo sempre scrupolosamente osservate, come hanno dimostrato le misurazioni fatte a tempi determinati, d’accordo con le autorità italiane. Non c’era e non c’è un rischio di danno, per quanto ragionevolmente si può sapere, in base alle conoscenze scientifiche e alla correttezza di comportamento, e quindi noi abbiamo proseguito nel nostro lavoro finché il servizio è sembrato essenziale per il compito che avevamo da svolgere. Adesso, se non è più strettamente necessario, vi rinunciamo. Se altri sono contenti che questo comporti una diminuzione dei campi, ci rallegriamo con loro. A noi fa piacere che ci sia della gente contenta. Ribadisco, però, per chiarezza, che il motivo della riduzione è che non è più necessario per il servizio. Per quanto riguarda il rispetto della popolazione, noi abbiamo sempre ritenuto che fosse estremamente importante per noi attuarlo in termini oggettivamente verificabili, in base al rispetto delle norme e della nostra coscienza professionale. Un’attività in onde corte continuerà comunque anche dopo il primo luglio e quindi altri campi continueranno a essere generati. Questi, però, saranno forse minori dei primi e sempre compatibili con le norme che sono richieste.

D. – In oltre 20 anni di responsabilità ai vertici dell’emittente, lei ha visto la Radio del Papa letteralmente rivoluzionata dall’avvento della comunicazione digitale, al punto – come lei da tempo sottolinea, e lo ha ricordato anche poco fa – da essere trasformata in qualcos’altro rispetto a una radio comunemente intesa. Quale strada intravede per il suo futuro?

R. – La strada si percorre giorno per giorno. E’ difficile, dunque, per noi, prevedere cosa sarà fra dieci anni la Radio Vaticana o un ente di comunicazione simile alla Radio Vaticana. Come io ricordo spesso, 15 anni fa nessuno sapeva cosa potesse essere Internet e oggi la nostra vita è profondamente segnata da questo. Cosa sarà fra 15 anni, io onestamente non lo so. Noi, però, cerchiamo di seguire questa evoluzione e l’abbiamo fatto con molta consapevolezza, proprio prevedendo che un certo tipo di tecnologia poteva tramontare o perlomeno essere meno necessaria e che quindi dovevamo concentrare l’attenzione sul centro della nostra missione, che è comunicare il Vangelo, il messaggio della Chiesa nel mondo di oggi, il servizio che il Papa svolge al mondo di oggi e comunicarlo il più diffusamente possibile con lingue diverse, ai diversi popoli del mondo. Questo è il nucleo della nostra missione, ma con quali tecniche, attraverso quali vie questa missione debba realizzarsi è aspetto che naturalmente può cambiare. Noi ogni giorno dobbiamo essere attenti alle nuove possibilità e cercare di sfruttarle nel modo migliore per realizzare questa missione. Nei 20 anni in cui sono stato qui, ho visto veramente cambiare il mondo attorno a me: gli studi in cui stiamo lavorando sono stati tutti rinnovati e anche il modo di lavorare da parte dei redattori e dei tecnici si è trasformato. Continuerà a essere così, necessariamente, nel “Rapido sviluppo”, così come recitava il titolo dell’ultima lettera di Giovanni Paolo II sugli strumenti della comunicazione sociale. Io non ho un’immagine precisa di che cosa sarà, si può fare futurologia o esercitare la fantasia. Io cammino giorno per giorno, cercando di capire cosa accade e quali sono le nuove possibilità che si schiudono. Per me, è sempre stato importante non giocare tutto su una strada sola, che magari poi non sarà quella che si svilupperà meglio nel futuro, ma essere presenti su una certa gamma di vie, naturalmente in base alle risorse e alle persone disponibili, in modo tale da poter gradualmente aggiustare il tiro e offrire diverse possibilità allo sviluppo della nostra missione. Certamente Internet funziona. Ma certamente noi vediamo che la radio in FM può diventare digitale, Dab, che ci possono essere nuove piattaforme e applicazioni attraverso cui il nostro servizio messo su web viene diffuso sui telefoni mobili o su altre cose. Tante vie. L’importante è che noi sappiamo bene cosa dire, che abbiamo chiaro il nucleo della nostra missione, che siamo convinti di essa, che abbiamo delle buone notizie da dare per l’umanità – il Vangelo, appunto, la Buona Notizia – e che la nostra preoccupazione cristiana per il bene di tutti ci motivi a farla arrivare – con telefonino, il computer, l’onda hertziana – a chi può desiderare di ascoltarle.


http://air-radiorama.blogspot.it/2012/06/radio-vaticana-riduce-il-broadcasting.html


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Rilascio di digiRadio v1.3

Come ho spesso riportato in discussioni e forum, ritengo importante avere una "piattaforma" open su cui concretizzare pian piano il rilascio di diverse funzionalità tipiche della tecnologia SDR. In particolare ora che la conversione della radiofonia dall'analogico al digitale (e non solo nei servizi di broadcasting) sta velocemente progredendo. Ciò per diversi scopi, primo tra i quali quello didattico. Quindi nulla a che fare con attività professionali di rilascio di prodotti particolarmente evoluti, ma qualcosa che pur esponendo il meglio di quanto è possibile realizzare in un qualche specifico settore di interesse, non potrà mai rispondere pianemente alle richieste di un utente evoluto di sistemi simili ma professionali, in cui uno degli aspetti fondamentali della professionalità è di certo l'assistenza e l'aggiornamento continuo.
Con i suoi limiti, digiRadio, spero possa essere di interesse per un'utenza comune e oggetto di specifica curiosità per alcuni sviluppatori a cui potrò rispondere, con il supporto di chi ha lavorato direttamente sulle diverse parti.  Tale interazione potrà avvenire attraverso la casella mail  digiRadio@csp.it


L'attuale versione 1.3  si distingue dalla precedente essenzialmente per i seguenti punti:
  • miglior filtraggio
  • riconduzione al sistema a finestre (permettendo una visualizzazione contemporanea ad altre applicazioni). La funzione si attiva selezionando "Window" nella prima barra superiore
         Dopo l'attivazione sarà possibile operare sull'interfaccia iconizzandola, ridimensionandola oppure
         tornando al full screen come da origine. Attenzione che essendo stata inserita la funzione più che altro
         per permettere la visualizzazione contemporanea, qualsiasi operazione di controllo sulle funzioni
         del software è bene che vengano operate quando l'interfaccia è in  full screen  mode.
  • decodifica  RDS completa; ovvero mentre sull'interfaccia bengono visualizati solo i campi  PS PI tutti gli altri pacchetti decodificati, dopo esser stati trattati secondo il formato supportato dal software di analisi RDS opensource Surveyor http://rds-surveyor.sourceforge.net/ , vengono esportati tramite protocollo TCP.  Tale "export" permette di riservare un canale per il collegamento all'applicazione stessa di visualizzazione locale (fornita nel rilascio del pacchetto da noi realizzato) che verrà attivata quando, avendo selezionato "RDS ON" si pigerà il tasto "View"
L'applicazione si aprirà permettendo la visualizzazione dei pacchetti RDS aggregati sotto le diverse etichette di pertinenza. Cambiando emittente sintonizzata occorrerà premere "Next station" per tornare alla visualizzazione dei nuovi dati.
Altri sette "canali" sono lasciati liberi per connessioni remote. Ovvero altri PC che dispongano di Java e dell'applicazione presente nel package, potranno collegarsi per la visualizzazione  con il seguente comando:

$ java -jar rdssurveyor.jar -inbintcphost <IPdelserverdigiRadio>
 
Le connessioni verranno registrate in un file della sottodirectory  "logs"

  • export dell'audio prodotto; attraverso il tasto "Audio on" è possibile abilitare uno "streaming server" che, con un flusso di 128 kbps in protocollo HTTP,  permette di ascoltare la ricezione in corso da un altro PC in rete; ovviamente locale o remoto. L'ascolto può essere effettuato da un qualsiasi player tipo VLC o Winamp come flusso di rete a cui viene data la URL 
http://IPdelserverdigiRadio:8000/digiradio.ogg
 
La funzione è realizzata includendo il "motore" VLC server che può anche svolgere funzioni di streaming non solo verso altri client, ma anche verso server di sistema Icecast http://www.icecast.org
abilitando l'utente digiRadio a far da "content provider".

L'invito è a scaricarlo dalla url http://radio.it/DOWNLOAD/index.html provarlo dopo aver letto il README.txt e a far pervenire i vostri commenti.

73 de I1YRB


 

RDS per Elad FDM-S1

E' stata rilasciata l'ultima versione del software di gestione del ricevitore SDR Elad FDM-S1.

La nuova versione ha nome FDM-SW1 3.0 Beta 3.
Presenta delle soluzioni davvero interessanti.

Per esempio ha la funzione RDS, come si vede dalla immagine qui sotto realativa all'emissione di RAI Radio1 su una delle frequenze ricevibili a Torino.


L'ultima versione del software permette anche il resize reciproco delle due finestre di spectrum e waterfall (è stato inserito un dosatore sul lato destro della finestra grafica),


così come permette di avere la sola finestra di waterfall (nelle precedenti versioni era comunque legata a quella di spectrum).
E' stata anche modificata la possibilità di sintonia con la rotella del mouse.
Sempre più sorprendente ed intrigante questo ricevitore...

Per saperne di più:
- http://ecom.eladit.com/FDM-S1-nome-prodotto
- http://www.woodboxradio.com/fdm-s1.html
- http://it.groups.yahoo.com/group/elad_sdr/

Anche sul ricevitore Elad FDM-S1 è possibile utilizzare il software DigiRadio, recentemente aggiornato alla ver 1.3, messo a punto dal CSP e Roberto Borri, scaricabile da http://radio.it/DOWNLOAD/index.html


Questa è la finestra di RDS Surveyor che mostra tutti i dati ed i metadati veicolati dal sistema RDS.

martedì 12 giugno 2012

Radio Vaticana riduce il Broadcasting e potenzia la trasmissione Web

Segnalato da Dario Gabrielli , tratto dalla Mailing List BDXC-UK , messaggio di Mike Terry :

Oggetto: [BDXC-UK] Vatican Radio reduces broadcasts and strengthens web

  AGI
12 June 2012

Vatican City - Vatican Radio will end its short and mediumwave broadcasts on 1 July, strengthening its web service.

Spokesman of the Holy See and Director of Vatican Radio, Jesuit Father Federico Lombardi, announced: "From 1 July Vatican Radio will end all its medium wave broadcasts and its shortwave ones to most of Europe and the Americas, which are regions of the world where the rebroadcasting of programmes by the local Catholic radio and internet access are more developed." . .

http://www.agi.it/english-version/italy/elenco-notizie/201206121327-cro-ren1038-vatican_radio_reduces_broadcasts_and_strengthens_web

Messaggio di Andrea Borgnino sulla Mailing List Air-Radiorama :


VATICANO: LA RADIO DEL PAPA SCEGLIE IL WEB, ONDE CORTE E MEDIE ADDIO =
STOP A TRASMISSIONI DA CENTRO SANTA MARIA DI GALERIA VERSO
L'EUROPA E L'AMERICA

Citta' del Vaticano, 12 giu. - (Adnkronos) - Dal prossimo 1°
luglio la Radio Vaticana dira' addio alle trasmissioni in onde medie e
in onde corte. E' l'ora di Internet anche per l'emittente della Santa
Sede. E' questa la svolta alla quale si prepara la Radio Vaticana
diretta da padre Federico Lombardi. I programmi radiofonici in circa
40 lingue della Radio Vaticana - ricevuti via satellite o via internet
- sono oggi ritrasmessi da un migliaio di radio locali o regionali in
FM e OM in circa 80 Paesi dei cinque continenti. Sono inoltre
accessibili live su cinque canali web e on demand e in podcast in ogni
punto del mondo da cui ci si possa connettere al Sito della Radio
Vaticana.

Dunque, recita un comunicato ufficiale diffuso oggi, ''tenuto
conto della vasta accessibilita' dei suoi servizi tramite le
ritrasmissioni radio locali, regionali o nazionali, e tramite il Web e
alcuni canali satellitari, la Radio Vaticana ritiene che sia giunto il
tempo in cui sia possibile ridurre l'impegno delle trasmissioni con le
tecnologie tradizionali delle Onde Corte e delle Onde Medie,
trasferendo cosi' risorse in nuove direzioni''. Per questo motivo dal
primo luglio ''verranno terminate dal Centro Trasmittente di Santa
Maria di Galeria tutte le trasmissioni in Onde Medie e quelle in Onde
Corte verso la maggior parte dell'Europa e delle Americhe, che sono
appunto le regioni del mondo in cui la copertura da parte delle
ritrasmissioni radio e l'accesso tramite Internet sono ormai le vie di
gran lunga preponderanti per fruire dei servizi della Radio
Vaticana''.

E' un cambiamento che si annuncia complesso anche sotto il
profilo organizzativo: ''La riduzione attuale interessa circa la meta'
dei tempi di trasmissione dal Centro Trasmittente, dove si avvia lo
studio per la ristrutturazione del Centro stesso in funzione delle
nuove tecnologie di comunicazione''. ''Nel corso dei prossimi anni -
si spiega - si prevedono ulteriori riduzioni delle trasmissioni in
Onde Corte, tenendo pero' sempre presente il dovere di servire con
particolare attenzione quelle aree e popolazioni piu' povere o in
situazioni di difficolta' (in particolare in Africa, nel Medio Oriente
o in Asia), che non hanno altre vie alternative per ricevere
capillarmente la voce del Papa e della Chiesa''. (segue)

Comunicato Stampa ufficiale : 

Radio Vaticana: da onde corte a nuove strategie di comunicazione

"Dopo aver celebrato lo scorso anno il suo 80° anniversario, la Radio Vaticana è pronta per affrontare una nuova tappa della sua storia affidando in modo sempre crescente il suo messaggio di servizio al Vangelo e alla Chiesa alle nuove tecnologie di comunicazione". Sono le parole con le quali il direttore generale della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, introduce il comunicato dal titolo "Una nuova tappa nella stroia della Radio Vaticana. Dalle Onde Corte alle nuove strategie di comunicazione", spiegando che "i programmi radiofonici in circa 40 lingue della Radio Vaticana – ricevuti via satellite o via internet - sono oggi ritrasmessi da un migliaio di radio locali o regionali in FM e OM in circa 80 Paesi dei cinque continenti. Essi sono inoltre accessibili live su cinque canali web e on demand e in podcast in ogni punto del mondo da cui ci si possa connettere al Sito della Radio Vaticana. Anche le notizie e i testi pubblicati per scritto in 40 lingue in 13 alfabeti diversi sul Sito - rileva - sono una fonte di informazione ricchissima, e il servizio RSS e le newsletter vengono inviate quotidianamente a numerosi abbonati in molte lingue diverse (non solo europee, ma anche, ad es. cinese, hindi, tamil…)".

Inoltre, ricorda ancora padre Lombardi, la "stretta collaborazione con il Centro Televisivo Vaticano" ha permesso di "sviluppare anche un servizio video molto ricco sulla Rete e lo strumento innovativo del 'Vatican player', che offre non solo le immagini e i suoni delle attività del Papa live e on demand, ma le collega sistematicamente all’Agenda degli appuntamenti del Papa e così anche ai testi e ai servizi giornalistici attinenti. Tramite il 'Vatican player' i Siti web di tutto il mondo possono ricevere e rilanciare sistematicamente nella Rete immagini, voci e testi del Papa e della Santa Sede. Il canale radiofonico “Radio Vaticana in diretta” sulle 24 ore è ormai ben seguito in FM su Roma e in DAB e DAB+ su buona parte del territorio italiano, permettendo un dialogo sempre più intenso con la vita e la cultura italiana e con la Chiesa in Italia.

Dunque, si legge nella nota, "tenuto conto della vasta accessibilità dei suoi servizi tramite le ritrasmissioni radio locali, regionali o nazionali, e tramite il Web e alcuni canali satellitari, la Radio Vaticana ritiene che sia giunto il tempo in cui sia possibile ridurre l’impegno delle trasmissioni con le tecnologie tradizionali delle Onde Corte e delle Onde Medie, trasferendo così risorse in nuove direzioni. Perciò - si afferma - dal prossimo 1° luglio verranno terminate dal Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria tutte le trasmissioni in Onde Medie e quelle in Onde Corte verso la maggior parte dell’Europa e delle Americhe, che sono appunto le regioni del mondo in cui la copertura da parte delle ritrasmissioni radio e l’accesso tramite Internet sono ormai le vie di gran lunga preponderanti per fruire dei servizi della Radio Vaticana. La riduzione attuale - illustra padre Lombardi - interessa circa la metà dei tempi di trasmissione dal Centro Trasmittente, dove si avvia lo studio per la ristrutturazione del Centro stesso in funzione delle nuove tecnologie di comunicazione. Nel corso dei prossimi anni si prevedono ulteriori riduzioni delle trasmissioni in Onde Corte, tenendo però sempre presente il dovere di servire con particolare attenzione quelle aree e popolazioni più povere o in situazioni di difficoltà (in particolare in Africa, nel Medio Oriente o in Asia), che non hanno altre vie alternative per ricevere capillarmente la voce del Papa e della Chiesa".

Dai prossimi giorni, annuncia anche il comunicato, "i programmi radiofonici nelle diverse lingue informeranno i loro ascoltatori della nuova situazione, dando anche suggerimenti e indicazioni appropriate perché i tradizionali radioascoltatori in Onde Corte o Medie possano ricorrere alle vie alternative disponibili per fruire dei servizi della Radio Vaticana".

Quindi padre Lombardi conclude: "Le trasmissioni internazionali in Onde Corte e Medie della Radio Vaticana hanno svolto un servizio di valore incalcolabile nella storia della Chiesa - soprattutto in Europa - nel corso del Secolo XX, a sostegno delle popolazioni oppresse dalla guerra e dai totalitarismi. Mentre questo tipo di servizio si avvia al tramonto per lasciare il passo alle nuove tecnologie di comunicazione, sentiamo di dover esprimere viva gratitudine a chi vi ha dedicato con intelligenza e grande generosità le sue forze e il suo cuore per il bene di innumerevoli persone".

 

domenica 10 giugno 2012

Antenne a telaio per Onde Lunghe e Medie

Leggendo la pubblicazione di Daniele Tincani
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/06/di-una-antenna-loop-non-si-butta-via.html
ai piu' attenti sara' balzato all'occhio come il range di sintonia max/min sia tra 190 e  110 kHz e cioe' circa 1.7 volte .
Un condensatore variabile con un rapporto di capacita' max/min di 18-470 pF e cioe' circa 26 volte , dovrebbe consentire un range di frequenza pari alla sua radice quadrata e cioe' cica 5 volte .
Dove sta' l'inghippo ?
Nella capacita' parassita dei fili paralleli del loop multispira che si pone in parallelo al condensatore variable diminuendone la frequenza massima possibile ed il range di frequenza .
L'effetto e' calcolabile in base alla geometria dei fili .
E' evidente che allontanando tra di loro le spire o diminuendo i tratti paralleli di filo tra la spire , tale capacita' diminuira' .
Enrico Guindani ha a suo tempo immesso le formule in un foglio di calcolo software ( LoopCalc 2.02) che aiuta moltissimo nel dimensionamento e previsione dei risultati nel caso di antenne a "telaio" in cui si possono distanziare a piacere le spire: http://guindasoft.impreseweb.com/radio/radio.html
Le formule impiegate sono nel manuale del software .
Di seguito le geometrie ed un esempio  che fa vedere quale sia la differenza calcolando o meno la capacita' tra spira e spira.




L'altra tecnica consiste nell'avvolgere il filo con trame particolari , come  esempio a "nido d'ape " .
Un'ulteriore tecnica consiste nel diminuire la capacita' tra le spire , diminuendo il numero delle stesse, ma aumentando la induttanza tramite l'uso di materiali ad alta permeabilita' (in genere ferriti).
Occhio in questo caso riempire opportunamente bene l'area della spira , diversamente il risultato sara' minimo : http://air-radiorama.blogspot.it/2012/06/quando-le-ferriti-non-pagano.html

Potete quindi capire come mai piu' si va in basso di frequenza , piu' gli avvolgimenti necessitano di questi particolari accorgimenti .
Del filo "Litz" parleremo un'altra volta ....

Di un'antenna loop non si butta via niente

Anni fa avevo realizzato una easyloop sulla base del noto progetto di Renato Romero e Marco Bruno, che potete trovare qui: http://www.vlf.it/easyloop/_easyloop.htm.
Dopo averla a lungo utilizzata in VLF con buoni risultati (nonostante l'alto livello di QRM nel mio QTH), recentemente ho voluto separarmi dal preamplificatore e mi sono ritrovato quindi con la sola parte loop: 40 spire inserite - a suo tempo - con molta pazienza all'interno di un quadrato di tubi PVC di circa 60 cm di lato, sorretto da un telaietto in legno alquanto rudimentale, ma sufficiente per i miei scopi.
L'idea di distruggere il loop - con i quasi 100 metri di filo elettrico che contiene - non mi piaceva per niente, per cui mi sono messo a pensare ad un possibile impiego alternativo.
La passione per le LF mi è venuta immediatamente in soccorso: un classico condensatore variabile in aria (che non manca mai nei cassetti), una spira di filo elettrico fatta scorrere all'interno del perimetro del loop a mò di spira secondaria (per abbassare l'impedenza), uno scatolino per portare gli estremi della spira secondaria ad un connettore BNC, ed ecco pronta - in meno di un'oretta di piacevole lavoro - una semplice antenna a loop sintonizzabile per LF, con tutte le caratteristiche di direttività, nulling, selettività e buon livello di uscita che ci si aspettano da questo genere di realizzazioni.
Con una sola sezione del variabile (18-470 pF stando ai dati del condensatore) riesco a sintonizzare da circa 110 kHz a circa 190 kHz, una banda un pò ristretta ma già popolata di segnali di vario genere: ham, utility e broadcast.
Qui sotto le foto corrispondenti a quanto ho descritto a parole. Spero di poter pubblicare a breve magari anche qualche interessante ascolto.
La radio appoggiata sul pavimento nella seconda foto è la fedele Tecsun PL-600, che si presta bene (dopo le mie modifiche http://air-radiorama.blogspot.it/2012/04/due-modifiche-per-la-tecsun-pl-600.html) ad essere connessa con un loop risonante, per l'alta impedenza d'ingresso del suo buffer d'antenna.
Peraltro è possibile anche l'accoppiamento induttivo mediante l'antenna interna in ferrite, più scomodo però perchè - per un buon accoppiamento - è necessario tenere la radio molto vicina al loop e con l'asse magnetico dell'antenna interna in ferrite orientato come l'asse magnetico del loop stesso.

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Daniele




Variazioni annuali Onde Lunghe

Grafico delle variazioni annuali della propagazione in Onde Lunghe da parte di Peter DF3LP tra Budapest e Kiel  a 135.43 kHz : http://df3lp.de/misc/hga22/