giovedì 23 agosto 2012

Antenne strategie in città

Di Roberto IKLRG - Boatanchors Net
Come buona parte dei radioamatori che vivono nelle città, anche io ho il problema delle antenne. Non per motivi di condominio (di cui non mi posso certo lamentare), quanto del terrazzo e dello spazio a disposizione. Non so se la foto riesce a rendere l'idea, ma tra il muretto basso e la muratura a foratini, che non assicura la stabilità necessaria ad un traliccio, il comune palo telescopico è quanto mi posso permettere… ovviamente non mancano gli amici della serie "Se abitavo io là, ma sai che facevo!", e giù progetti faraonici su torri e tralicci autoportanti, palloni frenati e filari chilometrici tra un edificio e l'altro…
Seconda parte del problema, è la superficie a disposizione, tra terrazzi privati e superfici non calpestabili, il tendere un dipolo o i tiranti non è cosa facile. Mettiamoci poi il fatto che da me il vento soffia con una forza impressionante, ed il gioco è fatto. Quindi, se voglio mettere le antenne, mi devo accontentare di sistemi filari e compromessi. Ho provato anche la verticale, ma la mia benamata Fritzel (che mi accompagnava dal vecchio qth), svettava in modo inquietante dall'alto edificio, e avvertivo l'interesse di Giove pluvio sul dimostrare quanto lui fosse bravo a centrare, al primo colpo, la mia antenna. Il vento, come dicevo, si è educatamente presentato subito, piegandomi un robusto palo zincato e abbattendo il mio dipolo rotativo tribanda e la due lenenti per i 6 metri, come biglietto da visita, qualche mese dopo l'installazione in questo nuovo qth.
Affatto demoralizzato, ho allora cambiato strategia, installando un dipolo ed una filare con un ATU (accordatore automatico (n.d.r.) da palo. Il dipolo in foto è una bellissima antenna modello Morgain per i 40 e 80 metri (che per licenza poetica chiameremo dipolo), fatta dall'amico Loris IK5GFC ( http://www.ik5gfc.com/ ) ballon compreso, mentre come ATU ho felicemente risolto con un prodotto radioamatoriale, fatto dai radioamatori, dopo la delusione avuta provando un tipo commerciale (omissis marca e modello).
Ecco dunque come si presenta si presenta il mio "aereo" (scusate la risoluzione della foto). il palo telescopico regge la Morgain (col sistema a carrucola per ammainarla nella revisione), mentre in cima noterete invece uno "scatolicchio" bianco (scatola stagna per lavori elettrici), da cui parte un filo lungo circa 12 - 15 metri, in configurazione slooper, orientata verso nord. L'ATU è collegato a terra per proteggerne l'elettronica dalle insidiose elettrostatiche.
Antenna LRG
Come dicevo, l'accordatore è progettato e costruito da radioamatori, nasce dal "genio" del team Carlo IKGMM, IKOZG e IKOTG, come progetto, e dalla disponibilità e competenza dell'amico Roberto IKXUH, per il montaggio. Si compone di due parti, l'accordatore remoto, collegato via cavo al controller, ciò quale "dialoga". Quest'ultimo, vede l'alimentazione elettrica a 12 V. per lui e l'accordatore sul palo. La caduta di corrente è scongiurata almeno per 40 metri. Nella foto che segue, il controller è visibile sopra l'R-7 della Drake.
Praticamente, una volta acceso il controller, anche l'ATU viene alimentato, quindi basta dare un portante RF (da 1 a 20 Watt) sulle frequenza su cui abbiamo scelto di operare (dai 160 ai 10 metri) e pigiare il tasto TUNE del controller, tempo cinque - otto secondi e l'ATU sarà pronto, dando un "da di da" di conferma e mostrando sul display del controller la frequenza di lavoro, il rapporto di onde stazionarie ottenuto in fase di accordo dall'ATU e la potenza RF in antenna. Al momento, il controller legge e registra solo la frequenza dove è stato eseguito il tune, quindi se dopo vi spostate non mostrerà certo quella nuova.
Controller JRJ
Il RASTU nasce per un carico di lavoro da 500 Watt PEP, ma Roberto (su richiesta degli amici), lo ha adattato ad 1 kW (abbondante). Merita una nota a parte, la precisione della testina del ROS e del Wattmetro, che (udite udite), legge in modo affidabile, il valore di picco del segnale emesso (quindi l'inviluppo in AM, dopo averne dato la RF del carrier, oppure il picco in CW e SSB).
Altra nota interessante, è che se il RASTU è spento, e l'antenna che avrete collegato all'ATU risuona in qualche frequenza, potete bypassare tranquillamente il RASTU ed usare l'aereo direttamente.
Questo il tutto, ci tenevo a segnalare questo prodotto tutto italiano perché oramai è "sul tetto" da qualche anno e fortunatamente non ha mai presentato un problema (quello commerciale si è spento dopo un paio di mesi, per una elettrostatica, e comunque ricordo ancora il tempo perso per eliminare i fastidiosi rientri di RF).
Questo è il quanto. Non ho scritto nulla di tecnico perché, oltre al fatto che non ne sarei capace (hi), potete trovare tutto sul sito di Carlo e, se interessati, scaricarvi il PDF o leggere (sempre in PDF) l'articolo pubblicato tempo fa su una rivista del settore. Il link è il seguente:
Passando ad altro, ma rimanendo sul tema delle antenne in città, è un pò di tempo che sono tra i felici possessori di un ascensore condominiale con inverter! Certamente anche qualcuno di voi avrà questa fortuna, il rumore generato è molto simpatico, e siccome ha una sua "voce" (modulata in PWM) dopo un pò si riesce a capire tra quanto si ferma l'ascensore, e magari, con un pò di allenamento, quanti piani ha fatto. Bellissimo!
Scherzi a parte… è una tragedia. Quando l'ascensore è in movimento, a secondo il tipo di inverter installato, una o più bande radio sono disturbate come da un jammer militare, con segnali che variano per chissà quali variabili, da noia a tregenda! Addirittura, data la natura del noise, mi accorgo se i tecnici hanno lasciato aperto il quadro elettrico, chiuso infatti, il disturbo si attenua. Come contromisura prenderò dei filtri di rete (380 V), da far mettere all'alimentazione dell'inverter, sperando che tamponino il problema impedendo ai fili della rete elettrica di irradiare in aria il noise.
Questo tipo di disturbo è infatti facilmente identificabile scollegando l'antenna della radio, se il disturbo smette è appunto quello di cui parliamo, altrimenti viene dalla rete e potrebbe trattarsi della telelettura dei contatori elettrici di nuovo tipo ai temibili Powerline, usati per il collegamento ADSL tra vari PC dentro casa o ufficio, usando la rete elettrica abitativa. O ancora chissà che altro…
Ho trovato una soluzione al problema, usando un "Noise Cancelling" della MFJ, esattamente il modello 1026 (foto), tra l'altro non sono un estimatore della ditta oramai completamente cinese, e quindi ero poco convinto dell'effettivo funzionamento dello strumento. Prima avevo provato marche più blasonate, sempre funzionanti sul principio dello sfasamento del segale/rumore, ma senza successo.
MFJ-1026
Ebbene rimasi davvero sorpreso quando, collegato il 1026 ai ricevitori, manovrando sui suoi comandi ottenni l'abbattimento del rumore. Come antenna di controfase, usai una longwire (leggi "pezzo di filo") posto vicino al "casotto" dell'ascensore (le antenne stanno sopra tale costruzione). Scrivo questo perché spero possa essere utile a qualche altro SWL/radioamatore colpito dalla stessa sventura.
Unico problema, il costo. Io ho avuto la fortuna di contare sul prestito dello strumento da parte di un amico, ma spendere quasi 200 € (tanto costava due anni fa), per uno strumento che comunque non assicurava il 100% del successo… mi lasciava titubante.
Se qualcuno vuole cimentarsi invece nell'autocostruzione, consiglio dunque di ripiegare su altri progetti, come questi che seguono:
E con questo ho terminato questa personale, ma non credo solo mia, situazione antenne. Col piacere di far conoscere radioamatori che progettano e costruiscono, e qualche modesto consiglio personale, che spero sia utile ad altre persone sui disturbi elettronici, cosa che temo ci darà da parlare negli anni a venire.
Un cordiale saluto. Roberto IKLRG

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